Speakers C•22

Kathy Alliou dirige dal 2013 il dipartimento del  Museo presso Beaux Arts de Paris. Insieme alla sua squadra coordina e contribuisce al programma espositivo e alla promozione delle collezioni. E’ grazie agli artisti che si sforza di ideare, scrivere e inventare dialoghi con  le opere d’arte contemporanee così come con quelle storiche. Il suo repertorio di progetti artistici va dalla cura di mostre alle residenze di ricerca e ai progetti basati sulla parola, sul potenziale performativo dei corpi, sulla trasmissione e circolazione del pensiero: colloqui internazionali, seminari, conferenze e programmi di performance. Nel 2022 è stata nominata membro della giuria dell’Eric&Isabelle Pujade-Lauraine Art Prize tra Italia e Francia e direttrice artistica di Asia Now 2022, la cui  ottava edizione si terrà nella splenddia sede storica de La Monnaie a Parigi, durante Paris+par Art Basel il 20-23 ottobre 2022.  

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Storica dell’arte e curatrice, è professoressa associata di Storia dell’arte contemporanea e Delegata rettorale per i musei all’Università di Sassari, è presidente della Fondazione Nivola di Orani (Nuoro). Ha pubblicato ampiamente sull’arte italiana del primo Novecento, sul modernismo di metà secolo e sul ruolo del decorativo nell’arte e nella cultura occidentale, tenendo lezioni su questi temi in varie università e istituzioni internazionali. Ha curato un centinaio di mostre sull’arte del Novecento e contemporanea.

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Nairy Baghramian è nata a Isfahan, Iran, nel 1971. Vive e lavora a Berlino dal 1984. Il lavoro di Baghramian comprende sculture e installazioni spesso in riferimento all’architettura e al corpo umano. Il suo lavoro affronta le relazioni temporali, spaziali e sociali con il linguaggio, la storia e il presente, con forme che si materializzano in risposta a condizioni contestuali o alle premesse di un determinato mezzo. Queste strutture offrono la possibilità di un dialogo aperto e discorsivo in risposta a un sito, o una liberazione dalla relazione assegnata tra un oggetto e il suo significato. Tra le mostre personali recenti ricordiamo quelle alla Galleria d’Arte Moderna (GAM), Milano, Italia (2021); MUDAM Lussemburgo, Lussemburgo (2019); Palacio de Cristal, Madrid, Spagna (2018); il Walker Art Center, Minneapolis (2017). Ha partecipato allo Yorkshire Sculpture International presso The Hepworth Wakefield, Regno Unito (2019); Biennale di Venezia, Italia (2019 e 2011); Skulptur Projekt Munster, Germania (2017 e 2007); l’8a e la 5a Biennale di Berlino, Germania (2014 e 2008); e il Festival internazionale di arti visive di Glasgow, Scozia (2012). Baghramian è la vincitrice del Premio Nasher 2022.

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Massimo Bray, direttore generale dell’istituto dell’Enciclopedia Italiana, è stato deputato e ministro per i Beni, le attività culturali e il turismo (2013-2014). Direttore responsabile della rivista edita dalla Fondazione Italianieuropei, è stato presidente della fondazione La Notte della Taranta. Sull’edizione italiana di Huffington Post è autore di un blog dedicato alla cultura, con particolare attenzione all’editoria tradizionale e digitale. Come presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, si è occupato delle edizioni 2017 e 2018 del Salone internazionale del libro di Torino. Dal 2019 insegna Storia dell’editoria presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e dal 2020 al 2021 è stato assessore alla cultura della Regione Puglia.

André Buchmann è un gallerista che si occupa di arte contemporanea internazionale. Formatosi nella galleria dei suoi genitori in Svizzera e alla Holly Solomon Gallery a New York, nei primi anni Novanta, ha fondato nel 1995 la Buchmann Galerie in Germania, con sede a Colonia. Dal 2005 la galleria si è trasferita a Berlino dove ha due spazi espositivi nella zona del centro. Dal 2008 André Buchmann è membro della Cragg Foundation, Wuppertal.

Dopo aver studiato Pubblicità alla Scuola di Arti e Mestieri e quindi Belle Arti alla Scuola di Belle Arti (entrambe a Valencia), Carmen Calvo si è stabilita a Madrid tra il 1983 e il 1985 e poi a Parigi, dove è rimasta fino al 1992. Da allora ha vissuto e lavorato a Valencia. Sebbene il suo lavoro sia Concettuale, è anche legato al Surrealismo e alla Pop art con una produzione che comprende scultura, oggetti, installazione, pittura, ceramica e fotografia.
Ha rappresentato la Spagna, insieme a Joan Brossa, al padiglione spagnolo della Biennale di Venezia nel 1997. Ha esposto in Europa, America Latina e Medio Oriente. Tra le sue mostre figurano IVAM, Valencia (1990 e 2007); Museo d’Arte Moderna, Messico (1998); Museo de Arte Contemporáneo Sofía Ímber, Caracas (1999); Museo Reina Sofia, Madrid (2002); Galleria Nazionale di Belle Arti della Giordania, Amman (2005); Sala Kubo Kutxa, San Sebastián (2020). Ha ricevuto il Premio Julio González 2022 e il suo lavoro, dagli anni ’60 ad oggi, è attualmente esposto in una mostra monografica presso il Centro IVAM Julio González.

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Antonella Camarda è ricercatrice di Museologia, Storia della Critica Artistica e del Restauro presso l’Università di Sassari, dove insegna Museologia, Pratiche curatoriali e Storia dell’Arte Contemporanea. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Arte e Antropologia presso l’Università di Sassari e un master in Psicologia e Management Museale presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. La sua ricerca verte sul modernismo del secondo dopoguerra, i rapporti culturali tra Italia e Stati Uniti e il ruolo dei musei nella ricezione dell’arte contemporanea. Direttrice del Museo Nivola di Orani dal 2015 al 2022, ha curato diverse mostre e progetti culturali ed è attualmente responsabile del programma culturale del DCN – Distretto Culturale Nuorese.

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Mary Ellen Carroll è un’artista concettuale che vive e lavora a New York City. La sua sua ricerca si colloca tra le discipline di architettura/design, cinema, scrittura, performance e tecnologia. Carroll ha conseguito un MFA alla School of the Art Institute of Chicago (IL). Ha ottenuto svariati premi tra cui il Guna S. Mundheim Fellow in the Visual Arts all’American Academy di Berlino, una Rockefeller Foundation Fellowship, una Guggenheim Foundation Fellowship, due Pollock-Krasner Foundation Awards. Le sue opere sono state esposte in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui il Whitney Museum di New York, l’ICA (Philadelphia/London) e la Renaissance Society diChicago (IL).

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Dopo aver lavorato per un lungo periodo nella pubblica amministrazione, è un dirigente della Fondazione di Sardegna e coordina l’area Patrimonio artistico e immobiliare della Fondazione. Dal 2015 è il Responsabile del Progetto ARS/Arte Condivisa in Sardegna, una piattaforma nella quale soggetti privati e pubblici collaborano con la Fondazione di Sardegna per realizzare progetti espositivi, produzioni originali nel campo dell’arte figurativa, performativa, la promozione di incontri, pubblicazioni editoriali e progetti di arte pubblica sul territorio.

Luca Cheri è direttore del Museo Nivola dal 2022 e responsabile dei programmi pubblici dal 2015. Dottore di ricerca in Storia, Letteratura e Culture del Mediterraneo, Cheri ha curato numerosi eventi con un range di attività che va dai concerti agli spettacoli teatrali, all’agricoltura sociale, alle mostre. È assessore alla cultura del Comune di Sarule e coordinatore della rete Cultura al Centro costituita da enti pubblici, istituzioni private e associazioni del Nuorese.

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Nerina Ciaccia (Foggia 1981), dopo una laurea in Storia Contemporanea all’Università di Bologna e un master in Management per i Beni Culturali al Politecnico di Torino, ha collaborato con il collettivo a.titolo a diversi progetti relativi all’arte pubblica. Nel 2013 ha creato, insieme ad Antoine Levi, la galleria Ciaccia Levi con sedi a Parigi e Milano. È co-fondatrice della fiera Paris Internationale e del progetto collaborativo Palai a Lecce.

Martin Engler, direttore della sezione Arte Contemporanea dello Städel Museum di Francoforte dal 2008 al 2022, ha lavorato come curatore, autore e critico indipendente dal 1996. Dal 1997 tiene conferenze presso università e accademie tedesche ed europee, da ultimo alla Goethe University e Städelschule a Francoforte sul Meno, all’Università di Berna, Svizzera. Dal 2002 al 2008 è stato curatore al Kunstverein di Hannover. Oltre a pubblicare su argomenti come la teoria dell’avanguardia, l’interrelazione tra pittura e fotografia, la pittura figurativa degli anni ’80 e la fotografia degli allievi dei Becher, è autore di cataloghi monografici e ha pubblicato (tra gli altri) su John Armleder, John Baldessari, Leigh Bowery, Donald Judd, Piero Manzoni, Adrian Paci, Ursula Schulz-Dornburg, Peter Roehr, Victor Vasarely e Corinne Wasmuht.

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Luigi Fassi è direttore artistico della fiera d’arte  Artissima  di Torino, dopo essere stato direttore del MAN di Nuoro (20182022); curatore al Steirischer Herbst Festival di Graz, Austria (20122017) e direttore del Kunstverein ar/ge kunst di Bolzano (20092012). Helena Rubinstein Curatorial Fellow al Whitney Museum ISP di New York (2008-09), ha organizzato mostre per diverse istituzioni internazionali. Nel 2016 è stato fellow dellArtis Research Trip Programme a Tel Aviv in Israele, co-curatore del Festival Curated_by a Vienna in Austria e della XVI edizione della Quadriennale  di Roma. Membro del comitato di selezione della fiera darte contemporanea Artorama di Marsiglia (2019-2022) e del comitato curatoriale di Alserkal Avenue a Dubai, Emirati Arabi Uniti (2016-2018), ha curato il progetto Tomorrow/Todays presso la Cape Town Art Fair in Sud Africa (2019-2022. Autore di numerosi libri, ha collaborato a Artforum, Mousse, Flash Art, Camera Austria, Site e Domus.

Storica e critica dell’arte, Chiara Gatti è direttrice del Museo MAN di Nuoro. Scrive da vent’anni per le pagine culturali de La Repubblica, Robinson, Il Venerdì. Membro del Comitato Scientifico del Museo di Villa dei Cedri a Bellinzona (CH) e consulente del Monte Verità di Ascona (CH), ha curato il progetto museografico e museologico per l’avviamento del Palazzo Verbania di Luino (VA) con l’apertura al pubblico dell’Archivio storico di Vittorio Sereni. Ha insegnato all’Università Cattolica, all’Università dell’Insubria, all’Accademia di Venezia e collabora con l’Università degli Studi di Palermo per attività di ricerca e didattica. Attualmente è impegnata in un progetto di ricerca per il Centre Pompidou di Parigi. Ha curato mostre per la GAMeC di Bergamo, il Museo Novecento di Firenze, la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, il Museo Archeologico Regionale di Aosta, la Pinacothèque di Parigi, la Villa Panza di Varese. Per il MAN di Nuoro ha curato le mostre Giacometti e l’arcaico e L’elica e la luce. Le futuriste 1912-1944. Con Lea Vergine ha scritto L’arte non è faccenda di persone perbene, edito da Rizzoli nel 2016.

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Mark Gisbourne  è un curatore e scrittore d’arte internazionale. Nato in Gran Bretagna, vive e lavora a Berlino. Due volte presidente della sezione britannica dell’Associazione Internazionale Critici d’Arte (AICA), è stato curatore delle esposizioni internazionali d’arte Rohkunstbau dal 2004 al 2020. Autore di circa una dozzina di libri e di importanti pubblicazioni museali, di trecento saggi in cataloghi d’arte e di numerosi articoli critici e recensioni. Tra i suoi progetti recenti ricordiamo un’ampia rassegna di arte tedesca dal 1960, Elective Affinities / Wahlverwandschaften al Museo Nazionale della Latvia a Riga (2016), B.A.R.O.C.K. allo Schloss Caputh, di Potsdam and alla ME Collection di Berlino; The Leipzig Connection  all’HDLU, Kunsthalle dell’Associazione degli Artisti Croati, Zagreb, Croatia, 2019.  Fra le sue pubblicazioni più recenti, Dissonance – Platform Germany, DCV Books, 2022, con Christoph Tannert.

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Artista concettuale e pittore – ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista – Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937) è uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti e prestigiosi a livello internazionale. Isgrò ha dato vita a un’opera tra le più rivoluzionarie e originali nell’ambito delle cosiddette seconde Avanguardie degli anni Sessanta, che gli ha valso diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) e il primo premio alla Biennale di San Paolo (1977), oltre che ad altre importanti rassegne al MoMA di New York nel 1992 e alla Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia nel 1994 e le antologiche al Museo Pecci di Prato nel 2008, alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma nel 2013, a Palazzo Reale a Milano nel 2016 e alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia nel 2019. Iniziatore delle “cancellature” di testi, applicate su enciclopedie, manoscritti, libri, mappe e anche su pellicole cinematografiche, Isgrò ha fatto di questa pratica il perno di tutta la sua ricerca. Le sue opere fanno parte di prestigiose istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

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Il suo percorso nell’editoria comincia nell’ufficio Coedizioni e Diritti Esteri di una piccola casa editrice fiorentina e continua nel ruolo di Responsabile dei Progetti Speciali e dello sviluppo estero di Skira Editore a Milano. Nel 2017 viene chiamata a gestire le Pubblicazioni Internazionali presso la storica casa editrice svizzera Scheidegger & Spiess, nel ruolo di scouting di nuovi progetti e responsabile dell’intero processo di concezione e produzione di cataloghi di arte, design e fotografia. Attualmente collabora con artisti, musei e gallerie nel coordinamento e nella gestione della produzione dei loro progetti editoriali ed è responsabile delle relazioni e dello sviluppo internazionale presso O.G.M. Spa.

Elisa R. Linn (Elisa Linn Roguszczak), autrice di mostre, scrittrice ed educatrice con sede a Berlino e New York, gestisce insieme a Lennart Wolff il progetto curatoriale e artistico km temporaer. Nella sua pratica si occupa di politiche di autorganizzazione, rappresentazione e collettività. Laureata al Whitney Independent Study Curatorial Program, sta attualmente facendo il dottorato di ricerca in filosofia con Marina Gržinić presso l’AdbK Vienna e detiene la cattedra ad interim di Teoria dell’arte e mediazione presso l’Accademia di Belle Arti di Norimberga. Linn ha lavorato con The Kitchen, la South London Gallery, il Whitney Museum of American Art, il Bronx Museum of the Arts e la Galleria Nazionale di Praga, tra gli altri. Ha collaborato a pubblicazioni e riviste come Frieze, Starship, Artforum, Texte zur Kunst, BOMB e Jacobin.

Lucrezia Longobardi (1991) è critica d’arte e curatrice. Centro della sua ricerca è il concetto di spazio, analizzato come circostanza esistenziale sia dal punto di vista intimo che comunitario e sociale. Scrive su riviste di settore e ha collaborato con fondazioni private, Istituti Italiani di Cultura e musei, tra cui la Fondazione Morra, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma e il Museo MADRE di Napoli. Ha pubblicato Lo spazio esistenziale. Definizioni e corollari. Vol.1 (Iemme edizioni, 2021) e 15 ipotesi per una storia dell’arte contemporanea. Appunti per una nuova lettura del XXI secolo (Castelvecchi, 2022).

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Camilla Mattola è dottoranda presso l’Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Scienze Umanistiche e sociali. Il suo campo di specializzazione è Museologia e Storia dell’Arte Contemporanea.
Nel 2019 lavora per il museo Nivola di Orani al catalogo ragionato delle scuture di Costantino Nivola.
Nel 2020 vince una borsa di ricerca dell’Università degli Studi di Sassari e lavora al progetto multidisciplinare “Più che un’amicizia. La ricezione della cultura italiana negli Stati Uniti (1947 – 1963)”, indagine sull’arte italiana negli Stati Uniti condotta attraverso la consultazione di riviste non specialistiche.
La sua tesi di dottorato ha come tema la musealizzazione del patrimonio controverso e si focalizza sul caso di studio del museo dell’Asinara, un progetto promosso dal Parco Nazionale dell’Asinara.
Ha scritto contributi per diverse riviste specialistiche ed è curatrice presso la galleria ArteCircuito, a Sassari

Ruth Noack è curatrice, storica dell’arte e scrittrice. Nel 2019-2021 è stata Direttrice Esecutiva e curatrice di The Corner al Whitman-Walker di Washington, D.C.. Noack ha curato Documenta 12 con Roger Buergel (2007). Tra le sue mostre recenti, The Mental Body (2021), Stay Alive to Life. Resilience in Times of Covid (2021) e la serie di esposizioni  Sleeping with a Vengeance, Dreaming of a Life (2018-20). È autrice di una monografia su Sanja Iveković, ha curato Agency, Ambivalence, Analysis. Approaching the Museum with Migration in Mind (2013), ha pubblicato numerosi saggi su tematiche femministe e di arte contemporanea e ha insegnato in varie sedi internazionali.

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Nato in Albania, vive a Milano. È un artista che si muove al crocevia tra fotografia, video, scultura, disegno, performance. Ha tenuto personali in molte istituzioni internazionali, tra cui: Kunsthalle, Krems (2019); Galleria Nazionale delle Arti, Tirana (2019); Museo del Novecento, Firenze (2017); MAC, Musée d’Art Contemporain de Montréal (2014); PAC, Milano (2014); Jeu de Paume, Parigi (2013); National Gallery of Kosovo, Prishtina (2012); Kunsthaus Zurich, Zurich (2010); Bloomberg Space, Londra (2010); The Center for Contemporary Art – CCA, Tel Aviv (2009); Museum am Ostwall, Dortmund (2007); MoMA PS1, New York (2006) e Contemporary Arts Museum, Houston (2005). Ha più volte esposto alla Biennale di Venezia (1999, 2005) e alla Biennale  di Venezia Architettura (2014); alla  Biennale di Sydney (2006); alla Quadriennale di Roma, dove ha vinto il primo premio (2008); alla Biennale de Lyon (2009); alla Biennale di Salonicco (2013). Suoi lavori sono conservati in importanti collezioni, quali il Metropolitan Museum, New York; MoMA, New York; Musée d’Art Contemporain de Montréal; Centre Pompidou, Parigi; Israel Museum, Gerusalemme; MAXXI, Roma; Fundacio Caixa, Barcellona; Moderna Museet, Stoccolma; Kunsthaus Zürich, Zurigo; UBS Art Collection, Londra; Museum of Contemporary Art, Miami; New York Public Library, New York; Solomon Guggenheim Foundation, New York; Seattle Art Museum, Seattle.

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Bettina Pousttchi è un’artista che lavora prevalentemente con la scultura e la fotografia. Nata a Mainz e residente a Berlino, ha studiato alla Kunstakademie di Düsseldorf  e si è laureata al Whitney Independent Study Program, a New York. Le sue foto-installazioni site-specific sfidano ed espandono continuamente le possibilità formali e concettuali della fotografia e spesso occupano l’intera facciata di edifici. Tra i principali artisti contemporanei della Germania, gode di una significativa attenzione internazionale, specie negli Stati Uniti, dove sue mostre si sono tenute in istituzioni come l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden e la Phillips Collection a Washington DC, il Nasher Sculpture Center a Dallas e l’Arts Club.

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Pedro Reyes ha conquistato l’attenzione internazionale con i suoi progetti su larga scala che affrontano le attuali questioni sociali e politiche. Attraverso una pratica che utilizza scultura, performance, video e attivismo, Reyes esplora il potere dell’organizzazione individuale e collettiva di incitare al cambiamento attraverso la comunicazione, la creatività, la felicità e l’umorismo. Una critica socio-politica della cultura contemporanea delle armi è affrontata in Palas por Pistolas (2008), in cui l’artista ha lavorato con le autorità locali di Culiacán, in Messico, per fondere le pistole in pale, destinate a piantare alberi in città di altre parti del mondo. Allo stesso modo, in Disarm (2013) il governo messicano ha donato oltre 6.700 armi da fuoco confiscate per farle trasformare da Reyes in strumenti musicali meccanici che sono automatizzati per suonare un loop delizioso, anche se surreale, conservando l’emozione cruda della loro origine. I temi della comunità e della compassione sono affrontati in Sanatorium, al Solomon R. Guggenheim Museum di New York nel 2011, dOCUMENTA (13) in Germania nel 2012 e nel 2014 presso The Power Plant di Toronto e The Institute of Contemporary Art di Miami. In questo lavoro, i visitatori sono invitati a iscriversi a una “clinica temporanea”, con la missione di curare vari tipi di malessere urbano. La sua mostra immersiva Doomocracy, organizzata da Creative Time al Brooklyn Army Terminal, era una “casa politica degli orrori” che segnava la confluenza di due eventi che perseguitavano l’immaginazione culturale americana dell’epoca: Halloween e le elezioni presidenziali statunitensi del 2016.

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Gian Maria Tosatti è un artista e giornalista con base  a Napoli. Formatosi nel campo performativo, tra il 2008 e il 2018 ha vissuto e lavorato a New York. Il suo lavoro consiste principalmente in grandi installazioni site specific, concepite per interi edifici o aree urbane. Ha esposto all’Hessel Museum, New York (2014), al MADRE di Napoli (2016), al Lower Manhattan Cultural Council, New York (2011), alla Galleria Nazionale di Roma (2017, 2018), al Petah Tikva Museum of Art (2017), al Museo Archeologico di Salerno (2014), all’American Academy di Roma (2013), al Museo di Villa Croce Museum a Genova (2012), al Palazzo delle Esposizioni di Roma (2008), al Chelsea Art Museum, New York (2009), alla Centrale Montemartini di Roma (2007),al Wilfredo Lam Museum, Havana (2015), alla Casa Testori a Milano (2014), al MAAM di Roma e  a Castel Sant’Elmo a Napoli. Dal 2021 è direttore artistico della Quadriennale di Roma. Nel 2022 è l’unico artista del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia.

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Lennart Wolff è un architetto e curatore con sede a Berlino. Si è laureato presso l’Architectural Association, Londra. Nel 2018 ha co-fondato la AA Visiting School di Zurigo. Ha scritto per riviste come fregio, Kaleidoscope e CuraLennart Wolff concettualizza, organizza e produce mostre, testi, progetti architettonici e oggetti in mutevoli costellazioni collaborative.